Scuola Materna San Giuseppe

per ulteriori informazioni collegarsi al sito della scuola:

https://scuoladellinfanziasangiuseppe.weebly.com/

Scuola materna (dell'infanzia) - Paritaria
Piazzale Cappuccini, 1 - 48014 Castel Bolognese (RA)
Telefono: 0546 606704
Whatsapp: 3248640094

Email: scuolasangiuseppe15@gmail.com
Email Amministrazione: scuolasangiuseppe.uffici@gmail.com
Direttrice Dott.ssa Carmen Falconi Tel. 347 2722217
Per informazioni o  per comunicare con la Direttrice o le insegnanti
contattare la scuola il lunedì, mercoledì o venerdì dalle 8 alle 10.

 

"Dove crescere bene in armonia con il mondo...

Identità della scuola: E' una scuola cattolica: unisce valori culturali a quelli proposti dal Vangelo. E' una scuola accogliente: aperta a tutti, soprattutto ai più "poveri".

Pone al centro la persona nei suoi bisogni spirituali ed umani. E' una scuola comunitaria ed aperta: vuole costruire un dialogo vero! Vuol essere un luogo di formazione integrale, attraverso relazioni interpersonali tra genitori, educatori, bambini e personale non docente.

 

Metodo di lavoro

Predispone con possibile accorgimento per rendere il bambino:

*soggetto attivo

*in continua interazione con la cultura, gli amici e gli adulti

 E per giungerne a svilupparne:

*l'identità personale

*l'autonomia

*le competenze

 Consolida nel bambino:

*Le abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche.

*Lo impegna a riorganizzare le esperienze già fatte.

 

Scelte didattiche

Valorizzazione del gioco: come risorse di apprendimento e relazioni del bambino.

Esplorazione e ricerca: inserire l'originaria curiosità del bambino in un positivo clima in cui aiutarlo nella vita di relazione singolo o in gruppo, con l'intervento dell'educatore o meno per favorire un'integrazione intesa a facilitare le soluzioni di problemi e lo svolgimento delle attività.

 

Mediazione didattica

* strategie e strumentazioni disponibili per aiutare, sostenere e guidare lo sviluppo integrale 

* osservazione, progettazione e verifica da parte degli educatori allo scopo di definire un itinerario formativo didattico soddisfacente

 

Orario settimanale

Da lunedì a venerdì l'entrata a scuola è dalle ore 7.30 alle 9.00.

Ore 9.15: Merenda.

Per chi non pranza a scuola l'uscita è dalle ore 11.45 alle ore 12.00 e il rientro pomeridiano è dalle ore 13.00 alle 13.30.

Per chi pranza a scuola, ma non rimane nel pomeriggio l'uscita è dalle ore 13.00 alle 13.30.

Per i bimbi che rimangono a scuola nel pomeriggio l'uscita è dalle ore 16,00 alle 18,00. 

 

Iscrizione, retta e pasti

All'atto dell'iscrizione viene versata, tramite bonifico bancario,  la cifra di € 130,00 quale contributo per l'ampliamento dell'offerta formativa (detraibile dall’imposta sul reddito, nella misura del 19%).

La retta mensile è fissata in € 120,00.

Il costo giornaliero del pasto (pranzo e merenda) è di € 5,50 - (solo merenda € 1,00).

La retta mensile va versata dal primo ed entro il decimo giorno di ogni mese.

I pasti consumati vanno pagati dal primo ed entro il decimo giorno del mese successivo.

AVVISI

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Iscrizioni aperte

Cari genitori,

per aiutarvi nella scelta decisiva che state compiendo, la nostra scuola desidera proporvi momenti di condivisione e di presentazione della nostra realtà educativa.

Da oggi (fino ad esaurimento dei posti) sono aperte le iscrizioni all’Anno scolastico 2024-2025.

Troverete le informazioni necessarie su questa pagina

 

e su facebook:

Scuola-dellInfanzia-paritaria-San-Giuseppe-

 

La direttrice e le insegnanti sono disponibili per chiarimenti il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 10 al n. 0546 606704.-----------                 

Le famiglie dei bambini nati nel 2021, 2022 e 2023 che intendono fare frequentare la scuola materna ai propri figli, devono presentare domanda d’iscrizione.

Possono essere iscritti alla scuola dell’infanzia le bambine e i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre 2023 il terzo anno di età.

Possono, altresì, essere iscritti le bambine e i bambini che compiano tre anni di età dopo il 31 dicembre 2023 e comunque non oltre il termine del 30 aprile 2024.

Qualora il numero delle domande di iscrizione sia superiore al numero dei posti complessivamente disponibili, hanno precedenza le domande relative a coloro che compiono tre anni di età entro il 31 dicembre 2023 e, tenendo anche conto dei criteri di preferenza definiti dal Consiglio di istituto.

L'ammissione dei bambini alla frequenza anticipata è condizionata, ai sensi dell’art. 2 comma 2 del Regolamento di cui al D.P.R. 20 marzo 2009, n.89:

 alla disponibilità dei posti e all’esaurimento di eventuali liste di attesa;

 alla disponibilità di locali e dotazioni idonee sotto il profilo dell'agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni;

 alla valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell'accoglienza.

FILMATO DI PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA

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MENU' - Refezione scolastica

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Modulistica

Modulo di Iscrizione

Potete scaricare direttamente il modulo. Dopo averlo stampato e compilato recatevi presso la scuola per completare l'iscrizione.

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Informativa sulla "privacy"

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PROGETTO EDUCATIVO

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Regolamento della scuola

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Detrazione spese scolastiche 2023: importi detraibili nel modello 730/2024

Le spese sostenute per l'istruzione sono detraibili nella dichiarazione dei redditi 2024 (anno di imposta 2023).

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2021 è stato pubblicato il decreto MIUR del 30 dicembre 2020 con gli importi massimi previsti per la detrazione delle spese sostenute per Università non statali. 

Il punto sulle detrazioni delle spese scolastiche in questo approfondimento.
In generale, il legislatore ritiene che le spese sostenute ai fini dell’istruzione siano meritevoli di agevolazioni e per tale motivo dall’asilo nido all’università, ogni ciclo scolastico gode di una detrazione, con aliquota sempre pari al 19% ma diverse basi imponibili. Ad esempio:

  • la detrazione per la frequenza e il pagamento delle rette mensili dell’asilo nido (pubblico o privato) è del 19% su un importo massimo di 632 euro a figlio
  • la detrazione delle spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado è del 19% fino ad un massimo di 800 euro (è una delle novità della dichiarazione 2020)
  • la detrazione per l’affitto degli studenti fuori sede è del 19% su un importo massimo di 2.633 euro.

1) Detraibilità delle spese scolastiche nel 2023

Relativamente alle dichiarazioni 2024 (anno di imposta 2023) quindi, l’importo massimo detraibile da indicare nel quadro E rigo E8-E10 codice 12 passa da 786 euro a 800 euro con una maggiore detrazione per ciascun alunno o studente.

Attualmente ci sono due tipologie diverse di detrazioni possibili sulle spese scolastiche:
 

Tipologia di spesa scolastica

Detraibilità

le spese per la frequenza scolastica (*)

ammesse in detrazione ai sensi dell’art. 15, comma 1, lettera e-bis), del TUIR nel limite massimo di spesa di 800 euro

erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici (*)

ammesse in detrazione ai sensi della successiva lettera i-octies) senza limite di importo

(*) Come precisato dalle istruzioni dle modello 730/2024, la detrazione spetta a condizione che il pagamento venga effettuato con versamento postale o bancario o con carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari.

Per distinguere correttamente le due tipologie di spesa si può fare riferimento alla Circolare 3/E 2016 in cui l’Agenzia delle Entrate ha specificato che “le tasse, i contributi obbligatori, nonché i contributi volontari e le altre erogazioni liberali, deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenuti per la frequenza scolastica ma non per le finalità di cui alla lettera i-octes) rientrano nella previsione della lettera e-bis). Si citano, a mero titolo di esempio, la tassa di iscrizione, la tassa di frequenza e le spesa per la mensa scolastica”. Come precisato nella stessa Circolare in ogni caso sono escluse dalla detrazione l’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

2) Detraibilità spese mensa 2023: requisiti

Le spese sostenute per il servizio mensa sono detraibili in quanto comprese tra quelle “per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado”, previste dall’articolo 15, comma 1,lett.e-bis) del TUIR. In particolare tali spese sono detraibili anche se il servizio è reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola. Ai fini della detrazione, la spesa può essere documentata:

  • mediante la ricevuta del bollettino postale
  • mediante la ricevuta del bonifico bancario
  • mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola, che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno ed i dati dell’alunno o studente nel caso in cui per l’erogazione del servizio è previsto il pagamento: in contanti, con altre modalità (come per esempio il bancomat) o con l’acquisto di buoni mensa in formato cartaceo o elettronico

Il documento di pagamento deve:

  • essere intestato al soggetto destinatario del pagamento (la scuola, il Comune altro fornitore del servizio)
  • deve riportare nella causale:
    • l’indicazione del servizio mensa,
    • la scuola di frequenza
    • il nome e cognome dell’alunno.

3) Detraibilità spese mensa 2023: a chi spetta la detrazione?

Se il documento comprovante la spesa per il servizio di mensa scolastica è intestato:

  • al genitore → la detrazione spetta interamente a quel contribuente
  • al figlio→ la detrazione spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% ciascuno.

Tuttavia, siccome ai fini della detrazione è necessario che gli oneri  siano rimasti effettivamente a carico del contribuente, nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da uno solo dei genitori o da entrambi in percentuali diverse dal 50%, nel documento comprovante la spesa deve essere annotata la percentuale di ripartizione della spesa medesima.

Si ricorda che i documenti accertanti il sostenimento della spesa per il servizio mensa devono essere rilasciati in esenzione dal pagamento del tributo di bollo (pertanto è necessario indicare l’uso per il quale gli stessi sono destinati).

Iban della scuola per effettuare i pagamenti

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Rassegna stampa

Venerdì 9 ottobre 2020, i bambini della Scuola dell'Infanzia Paritaria San Giuseppe dicono GRAZIE all' "aiutante del sindaco" Linda, perché ci ha fatto visita e ci ha donato il suo tempo. 
I Giallini hanno regalato i colori dell'autunno, gli arancioni un giro in mongolfiera, i Rossi una scuola piena di bambini e di maestre, di giochi e di colori. 

Coronavirus, i nostri ringraziamenti ai medici e a chi ogni giorno continua a lavorare

 

I bimbi ringraziano con i loro disegni. 

Un grazie speciale a tutti quelli che, rischiando il contagio, non hanno mai smesso di lavorare.

I DISEGNI DEI BIMBI NEL "LIBRO DEL GRAZIE"
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I BIMBI DELLA SCUOLA DISEGNANO LA SPERANZA
I bambini, le famiglie, le maestre, Don Marco e la direttrice della Scuola San Giuseppe desiderano lanciare al proprio paese un messaggio di Speranza.Un disegno che genera ottimismo e che ispira fiducia. Chi meglio potrebbe farlo se non chi ha di fronte una vita tutta da vivere al meglio possibile, cioè i bambini? Una presa di coscienza ed un’iniezione di fiducia che parte dai bambini, ma che innesca una reazione a catena anche tra gli adulti. La rappresentazione della rinascita di tutte le città della nostra Italia. Rimbocchiamoci le maniche, per rialzarci più forti di prima.
dal Nuovo Diario del 14.01.2012
dal Nuovo Diario del 14.01.2012

Storia e Testimonianze

 

Le Mastre Pie dell'Addolorata a Castel Bolognese

 

1. la chiamata delle Maestre Pie dell’Addolorata

Nel 1904 l’arciprete don Giulio Rambelli, preoccupato delle conseguenze causate dalla perdita dell’opera fino allora svolta dalle Salesiane, si affrettò a chiedere alla Congregazione delle Maestre Pie dell’Addolorata di Rimini la loro venuta a Castel Bolognese. Questo ordine, fondato nel 1839 dalla Beata Elisabetta Renzi, aveva infatti come scopo principale l’educazione e la formazione della gioventù femminile. L’ingresso delle suore del nuovo ordine avvenne il 15 novembre di quello stesso anno 1904 ed esse presero possesso dello stesso immobile già in uso alle Salesiane, di fronte a San Petronio, ceduto alla Parrocchia dall’ultima "salesiana", la priora suor Maria Teresa Stagni. La prima Priora delle Maestre Pie a Castel Bolognese fu suor Emilia Vanni.

2. l’opera delle Maestre Pie fino alla seconda guerra mondiale


Le "Madri Pie", come tuttora sono chiamate dai vecchi castellani, si posero immediatamente al servizio della popolazione di Castel Bolognese e con operosa e soddisfacente risposta alla loro vocazione seppero attuare quella carità indispensabile, corrispondente ai segni di ogni tempo. Venne aperto subito l’asilo, a servizio dei più piccoli quando le istituzioni pubbliche non rispondevano alle esigenze delle famiglie, ma si aprì anche la scuola di lavoro per le ragazze più grandi che offriva loro la capacità e la consapevolezza di diventare guida solerte della famiglia. Fu però al tempo degli Arcipreti Giuseppe Nanni (1910-1935) e Giuseppe Sermasi (1935-1971) che i locali delle Maestre Pie si trasformarono nel fulcro della vita parrocchiale: vi trovarono sede i ricreatori festivi, dai quali nacquero la scuola di canto femminile e la filodrammatica, la scuola di catechismo volta alla preparazione dei piccoli alla Prima Comunione ed alla Cresima, la sede dell’Azione Cattolica che qui vi teneva le proprie assemblee e tante iniziative. Come non dimenticare la festa di San Giuseppe, ove si ricordava sia il protettore al quale le Maestre Pie avevano voluto intitolare la loro casa di Castel Bolognese, sia l’onomastico degli Arcipreti, spesso arricchita da una decorosa recita, oppure la festa di San Giovanni Bosco in settembre, preceduta dagli esercizi spirituali per la gioventù tenuta nel piccolo oratorio dell’asilo con al termine le premiazioni all’impegno parrocchiale dei giovani e dei gruppi dovute alla generosità di don Pasquale Budini. Ed uno zelo particolare era dedicato dalle Maestre Pie al decoro delle Celebrazioni Eucaristiche e delle Processioni con la minuziosa preparazione di rappresentazioni lungo il percorso della Processione del Corpus Domini e col decoro della Sacra Immagine per le processioni mariane.
Nel 1922 i locali, ormai angusti ed inadatti alle nuove esigenze, furono soggetti ad una serie di ristrutturazioni; l’iniziativa fu promossa da un apposito comitato del quale facevano parte, tra gli altri, l’arciprete don Giuseppe Nanni e la Superiora delle Maestre Pie suor Giuseppa Toni. Le ingenti spese necessarie per riparare ed ampliare la Pia casa, oltre 55.000 lire, furono sostenute col generoso contributo dei castellani di tutti i ceti sociali e di tutte le Parrocchie del Comune e da una generosa elargizione della Cassa Rurale ed infine con l’alienazione di titoli ricavati dalla vendita di un podere già di proprietà della madre Stagni. A sottolineare l’importanza dell’avvenimento, giova ricordare la cronaca dell’inaugurazione dei nuovi locali. La cerimonia si svolse giovedì 19 ottobre e fu di richiamo a tutto il comune e anche da quelli vicini. Il fausto evento, preceduto da un corso di esercizi spirituali tenuti da Padre Giuseppe Renzi, venne aperto dalla Santa Messa celebrata dal vescovo di Imola mons. Paolino Tribbioli che così chiuse anche il ritiro spirituale. "Nonostante il mal tempo, avemmo una grande affluenza di rappresentanza da Imola, Ravenna, Lugo, Faenza e da altri centri. La nobile Signorina Maria Ricci Curbastro Delegata Regionale dell’UFCI intervenne, portando il contributo della sua autorità e della virtù singolare della sua parola. Da Imola erano presenti le Signore e Signorine dell’Ufficio Diocesano di Presidenza dell’UFCI, con a capo la tanto benemerita Presidente Diocesana Nobile Signora Lina Casoni Lega. Non possiamo tacere la presenza della Segretaria Generale della Maestre Pie, suor Caterina Giovannini, intervenuta per attestare il favore e la simpatia con cui le saggie educatrici seguono il movimento e le iniziative dell’UFCI". Seguì la benedizione dei nuovi locali impartita dal Vescovo assieme all’arciprete Nanni ed a padre Renzi, indi venne aperta l’adunanza antimeridiana, cuore della giornata. Dopo il pranzo sociale, nel pomeriggio continuarono i lavori dell’adunanza generale ove parlarono varie rappresentanti fra le quali "la signorina Sirola della gioventù di Castel Bolognese, una bimba, presidente delle aspiranti, e Lucia Castellari, autentica lavoratrice dei campi, la quale frequenta i corsi di propaganda, con un trasporto meraviglioso per il programma dell’UFCI". Seguirono, moto applaudite, le parole dell’Arciprete e quelle di don Guerrino Gentilini parroco della Serra, del padre Renzi, di don Stefano Bosi, di Mons. Giovanni Loreti, del Canonico Figna e della Presidente Ricci Curbastro che tenne il discorso ufficiale. L’assemblea fu chiusa dal Vescovo "il quale diede sfogo a tutta l’intima soddisfazione procuratagli dalla forte ed ardimentosa iniziativa coronata dal migliore successo nella solenne inaugurazione della Sede".
Nel 1924 fu allestito dalle Maestre Pie un laboratorio per il lavoro a maglia arricchito, tra l’altro, di una macchina a maglieria, di una felpatrice e di due macchine per cucire Singer che producevano anche ricamo.
Altri importanti lavori di ristrutturazione furono compiuti nel 1925, per completare quelli iniziati nel 1922 e nel 1936 che interessarono l’ala prospiciente via Rossi che fu in parte demolita e ricostruita, ricavandovi anche la graziosa Cappella tuttora esistente, e la facciata su via Garavini, che fu portata alle forme attuali, unificando le due precedenti, appartenenti alle due fasi di realizzazione del Convento.
Un particolare evento si verificò il 21 aprile 1929, quando la Cassa Rurale ed Artigiana volle solennemente ricordare il proprio venticinquesimo di fondazione. Dopo la Santa Messa celebrata dal Rettore del Seminario mons. Giovanni Loreti, soci, invitati ed autorità si spostarono nel salone delle Maestre Pie ove fu servito il pranzo da Pompeo Grandi, gerente del ristorante della Stazione. Prima della Santa Messa i soci avevano tenuto nella sala del piano superiore la loro assemblea annuale.

4. le Maestre Pie durante la seconda guerra mondiale


Il passaggio del fronte della Seconda Guerra mondiale nell’inverno 1944/45, che così gravemente colpì Castel Bolognese nel suo tessuto urbano e sociale, non risparmiò la Casa delle Maestre Pie. Le suore non vollero abbandonare Castel Bolognese e condivisero con tutta la popolazione i rischi ed i disagi del vivere nelle cantine sotto i pesanti bombardamenti, e le distruzioni che interessavano la città. Le cantine del Convento, benché fossero piccole ed impregnate di muffa ed umidità, per l’amorosa benevolenza delle suore, si aprirono così all’accoglienza di alcune famiglie che vi trovarono rifugio e salvezza.

5. dal dopoguerra ad oggi


Nel dopoguerra ripresero tutte le attività educative e pastorali che precedentemente avevano trovato accoglienza in quei locali. La guerra, tuttavia, aveva lasciato un segno indelebile nel costume della società civile che fu segnato da quella minore attenzione ai valori religiosi che, in maniera sempre crescente, ci ha accompagnato sino ad oggi. Occorreva fare qualcosa per arginare questo malcostume e preservare i giovani dal "disinteresse di Dio". Nel 1956 l’Arciprete Sermasi acquistò da Carlo Zaccherini una casa, a fianco della Canonica, che ben presto divenne la sede di tutte le attività per la gioventù: l’azione cattolica, la scuola di catechismo, il circolo "Pierino Del Piano" mentre, poco oltre, sempre in quegli anni si ingrandiva il teatrino parrocchiale per offrire a Castel Bolognese un luogo degno per gli incontri e gli spettacoli. Man mano però che la Casa delle Maestre Pie si svuotava di giovani, si riempiva di bimbi: esse infatti si dedicarono con sempre maggior impegno alla loro "Scuola Materna San Giuseppe" ma non mancò mai il loro impegno nella vita parrocchiale. Continuarono così, seppure altrove, quelle attività che lì erano nate; così fu per l’impegno al catechismo, per il decoro della chiesa e delle processioni, per l’animazione della Liturgia, per le recite dei bambini e la diffusione della buona stampa. Ed altre attività nacquero all’ombra del campanile sotto quei portici di via Garavini come il Carnevale dei Ragazzi.
Importanti lavori di restauro furono compiuti negli anni sessanta, con la completa trasformazione dell’ala su via Bragaldi e negli anni settanta mentre era Arciprete don Giancarlo Cenni.
Nell'agosto del 2009, dopo 105 anni di presenza ininterrotta, per decisione dell'Istituto Suore Maestre Pie dell'Addolorata, le ultime tre Maestre Pie hanno lasciato la Casa di Castel Bolognese. Continua, comunque, l'attività della scuola materna "San Giuseppe", un’insostituibile realtà nell’educazione della prima infanzia sul territorio comunale, che ospita due sezioni che si sommano alle otto presenti nella scuola Materna comunale Camerini – Tassinari.

Per approfondimenti: GRANDI P., BENTIVOGLIO G.: Ecco signore, manda me – 100 anni di presenza a Castel Bolognese, Cesena 2005.

 

La Scuola Materna "San Giuseppe"

 

Ogni anno la San Giuseppe accoglie 50 bambini su 280
La frequenza alla nostra scuola è onerosa per le famiglie, ma grazie alla convenzione con il Comune di Castel Bolognese (che è in essere da circa 30 anni) si riescono a tenere calmierate le rette che sono più basse di quelle delle scuole paritarie dei Comuni vicini.
Quanto costa un bambino della scuola materna statale e quanto nella scuola paritaria?
Basiamoci su un dossier pubblicato sul Sole24Ore, che riporta dati ministeriali: un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro all’anno contro i 584 euro (contributo rimasto immutato dal 2001) per un bambino frequentante una scuola dell’infanzia paritaria. Se lo Stato volesse sostituire le scuole dell’infanzia non statali, dovrebbe spendere poco meno di 4 miliardi di euro all’anno soltanto per la spesa corrente.
La nostra scuola paritaria costa quindi alla collettività circa 1.000 euro all’anno a bambino (fra convenzione comunale e contributo statale).
La nostra scuola non è un’impresa, ma un’istituzione che si colloca nel sistema educativo di istruzione e formazione, che delinea un percorso formativo coerente ed unitario, nella sua ispirazione pedagogica e cattolica. Questa istituzione, in collaborazione con i genitori, rappresenta un momento fondamentale per lo sviluppo di identità, autonomia e competenze di tutti i bambini. Le sue peculiari caratteristiche di ambiente di vita, di relazione e di apprendimento, la configurano infatti, come esperienza decisiva per la crescita personale e sociale, grazie all’incontro con i coetanei, con gli adulti responsabili professionalmente, con i segni e i linguaggi della cultura di appartenenza.
La scuola cattolica intende realizzare le proprie finalità educative in un clima di famiglia, sempre in atteggiamento di donazione cordiale e serena, di servizio umile e generoso, di rispetto della dignità e della libertà degli alunni.
Le famiglie sono interessate e convinte dalle metodologie dell’insegnamento? Collaborano condividendo le iniziative educative?
Le famiglie partecipano in maniera molto attiva alla vita della scuola. I genitori sono insostituibili nell’educazione dei loro figli e la scuola svolge solo un ruolo di supporto. I genitori sono i titolari dell’educazione dei bambini, lo dice il diritto naturale e lo ribadisce la Costituzione.
Come comitato di gestione e come comunità castellana dobbiamo esprimere un sentito grazie alla Parrocchia per l’attenzione che ha sempre avuto per la nostra scuola. Alla Direttrice e alle maestre dobbiamo dire un “immenso grazie” per l’attenzione, l’amore e la professionalità che hanno dedicato ai bambini e alle bambine della “San Giuseppe”.